Sinossi in italiano

Il reportage focalizza l’attenzione su di un angolo della Terra che raggiunse il massimo del suo splendore nel 500 e che successivamente la storia ha dimenticato.
Nel settembre del 1993, Idanna Pucci and Terence Ward si imbarcano per un viaggio di due mesi alla volta delle Mollucche per esplorare le leggendarie isole delle spezie.  Navigando su di una goletta indonesiana (prahu), iniziano la loro avventura a Ternate e Tidore, due isole di origine vulcanica, le quali in passato rifornivano il mondo di chiodi di garofano.  Spostandosi verso sud, attraversano le isole di Makian, Kayoa, Goraichi, Bacan ed Obi e raggiungono poi Ambonya, isola che gli olandesi ribattezzarono “la regina dell’Oriente”.  Quest’ultima aveva fatto da base alle operazioni della V.O.C., la compagnia olandese delle Indie orientali.
Fortezze e palazzi in rovina si susseguono assieme a giardini di spezie miracolosamente sopravvissuti, a foreste vergini tropicali e a banchi di corallo immersi in una flora e fauna che il celebre naturalista inglese Alfred Russell Wallace definì come “le più lussureggianti e ricche dell’intero pianeta.”
Da Ambonya, si raggiunge l’isola di Seram e, virando nuovamente verso sud, si giunge alla destinazione finale: il favoloso arcipelago di Banda, isole mitiche che in passato sono state le uniche a rifornire di noce moscata il mondo intero. E lì che si trova l’isola di Run che gli olandesi ottennero dagli inglesi in cambio di New Amsterdam, ovvero l’odierna Manhattan, nel 1667.

English translation

Dark tropical winds roared around us. Our brave Indonesian prahu, the Sri Noa Noa was groaning, her sails swollen, her bow crashing into walls of foam. Behind us, the harbor lights of Bitung vanished. Blasts of salty spray spilled over the deck, and down into the cabin. Out of the shadows, I saw Wayang, the Balinese captain motioning for us to come below. My hair dripped like black seaweed in the damp cabin while the flickering oil lamp swayed overhead to the pounding of the waves.

He unrolled a nautical map of Indonesia and stretched it over the faded teak table. Slowly his weathered finger traced a path across islands, atolls, reefs, into open seas. The wooden floor boards moaned. Finally he stopped and lifted his eyes to me. “The Moluccas, “he whispered, “the islands of spices”. There on the wet parchment where his finger rested was our destination. “But first, we must cross this”, he warned, pointing at the great expanse before us, the Molucca Straits. “Open sea, no protection. But no problem,” he winked,” the Gods are with us”.

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