Nel momento di maggiore tensione tra Iran e USA, Terence Ward e la sua famiglia decidono di tornare in Iran, dopo trent’anni di assenza, alla ricerca di Hassan, cuoco, maestro e «padre persiano» dell’autore e dei suoi tre fratelli. Inizia così un emozionante viaggio attraverso il paesaggio, la storia e la cultura dell’Iran, ma anche, e soprattutto, nella vita delle donne e degli uomini iraniani, la cui umanità, colma di gentilezza, discrezione e rispetto, annulla l’immagine stereotipata legata all’integralismo religioso che oggi si continua violentemente a imporre, sia in Occidente, sia all’interno dello stesso Iran. A bordo di un furgoncino malandato, la famiglia Ward percorre centinaia di chilometri sulle tracce nebulose del grande amico scomparso nel nulla. Mirabilmente intrecciata al racconto di questo viaggio avventuroso è la rivisitazione che la memoria dell’autore compie nella propria infanzia vissuta a Teheran sotto la sapiente guida di Hassan. E qui i ricordi si fanno variopinti e sonori, tattili e profumati, e i versi dei mitici poeti Hafez, Rumi, e Saadi ci accompagnano con il loro significato universale e sempre attuale.
In preparazione è il film tratto dal libro, la prima coproduzione iraniano-statunitense dopo la rivoluzione islamica del 1978.

… sembra un giallo e invece è un magistrale ritratto dell’Iran.

Domenico Quirico, La Stampa

Ho ricavato un immenso piacere da questo racconto, scritto splendidamente, di amore, speranza e nostalgia. Un viaggio nell’anima di un grande popolo. Grazie per averci dato un libro del genere.

Dominique Lapierre

Un’esperienza letteraria sorprendente. Attenzione! Voi lettori, attratti dalle meraviglie inaspettate di un viaggio mitico…!

Neil MacFarquhar, The New York Times

La storia straordinaria di due famiglie. Un viaggio di ritorno in Iran che finisce per trasformarsi in un nuovo inizio sia per la famiglia di un cattolico americano di origini irlandesi, funzionario di una società americana che per quella di un cuoco iraniano di fede musulmana. Se la loro amicizia è riuscita a colmare il grande divario che li separa, allora forse c’è speranza per tutti noi.

Gelareh Asayesh, The Washington Post

In un’epoca in cui la cultura e le società islamiche ci appaiono sempre più misteriose e difficili da capire, questo libro, ricco d’informazioni e ben documentato, ci offre un ritratto commovente, meraviglioso e importante dell’Iran, della sua ricca storia, dei suoi paesaggi… della sua gente.

Francine Prose, ELLE

Una sapiente e poetica rivalutazione di una delle più grandi culture del mondo. L’autore, non solo conosce l’Iran, ma lo ama con tutto il cuore.

Joe Klein, TIME

In un’epoca in cui nazionalismo e xenofobia stanno raggiungendo dimensioni allarmanti, un libro dedicato all’esplorazione transculturale e all’integrazione è più importante che mai.

Publishers Weekly